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Michael Pollan: Piante che cambiano la mente (EBook, italiano language, Adelphi) 5 stelle

Per tutti noi l'assunzione quotidiana di caffeina coincide nientemeno che con la «condizione normale della …

L’opinione generale sembra essere che la caffeina migliori realmente le prestazioni mentali (e fisiche) in una certa misura. La scienza suggerisce che con ogni probabilità, da quando mi sono imbarcato in questo esperimento, io abbia davvero perso qualche colpo al livello mentale rispetto al mio precedente io bevitore di tè e caffè. Vi porgo le mie scuse per qualsiasi errore possa essersi verificato in conseguenza di ciò.

Questione diversa, tuttavia, è se la caffeina incentivi anche la creatività e, contrariamente alla fervida convinzione di Balzac, ci sono ragioni di dubitare che sia così. La caffeina migliora l’attenzione e la capacità di concentrazione, e questo sicuramente esalta il pensiero lineare e astratto, ma la creatività funziona in modo molto diverso. Può dipendere dalla perdita di un certo tipo di concentrazione, e dalla libertà mentale di allentare il guinzaglio del pensiero lineare.

Gli psicologi cognitivi distinguono a volte due tipi di coscienza: la coscienza faro, che illumina un singolo punto focale dell’attenzione, particolarmente utile per il ragionamento, e la coscienza lanterna, in cui l’attenzione è meno focalizzata ma illumina un campo di attenzione più ampio. I bambini piccoli tendono a esibire la coscienza lanterna; e così pure molte persone che sono sotto l’effetto di psichedelici. Questa forma più diffusa di attenzione si presta al vagare della mente, alle libere associazioni e alla creazione di collegamenti inediti – tutte cose che possono alimentare la creatività. Il grande contributo della caffeina al progresso umano è stato, piuttosto, quello di intensificare la coscienza faro – l’elaborazione cognitiva focalizzata, lineare, astratta ed efficiente, più strettamente associata al lavoro mentale che al gioco. È stato questo, più di ogni altra cosa, a fare della caffeina la droga perfetta non solo per l’età della ragione e l’Illuminismo, ma anche per l’ascesa del capitalismo.

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